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Crimson

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Titolo: Crimson
Fandom: Homestuck
Personaggi: Karkat, OOCs
Rating: Safe
Warning: Blood
Wordcount: 4810
Language: Italian
Prompt: cowt3 M1 guerra - [livejournal.com profile] maridichallenge



L'umano che hai di fronte è decisamente spaventato. Quando estrai le tue falci dal Sylladex, ti punta la sua pistola addosso e urla qualcosa nella sua stupida lingua incomprensibile. Non sei sicuro se stia comunicando con gli altri uomini della sua squadra, o con te. Probabilmente ti sta ricoprendo di oscenità per aver invaso il suo pianetucolo sfigato. Per quanto ne sai potrebbe elencarti i suoi piatti preferiti, non hai idea di cosa stia dicendo. Speri che il team di traduzione si sbrighi ad educare le Translarve, perchè ascoltare i gorgoglii di questi alieni ti fa venire malditesta. Se devi fare questo ingrato lavoro da macellaio, almeno vuoi farlo con la scatola cranica sgombra.

Non sei mai stato un troll particolarmente violento. Irritabile forse, ma ad uno Strife preferisci mille volte fare a gara di insulti. Sei semplicemente il migliore che ci sia, quando si tratta di sputare ingiurie. Kamede ti ha perfino regalato una falce nuova con incisa una dedica "al peggior rifiuto della Madrelarva" come ricompensa per aver zittito in uno scontro verbale uno stronzo del dormitorio 34 che aveva cercato di occupare il vostro tavolo. Essere sbattacchiati per tutto l'universo fa schifo, ma ha i suoi momenti di gloria.

"Ehi Vantas, gli umani sono armati," ti informa la voce sputacchiante e gracchiante di Medoza all'auricolare. Se non avessi avuto il visore dell'elmetto davanti agli occhi avresti resistito all'impulso di roteare gli occhi, ma con il viso coperto puoi fortunatamente prenderti questa libertà senza incorrere nelle ire del tuo caposquadra. Medoza è un gran leader, sei disposto a riconoscerlo, ma quando è sotto pressione tende a diventare orribilmente ovvio.

"Capitan Ovvio all'attacco," borbotta infatti Kamede, da qualche parta alla tua destra, e non puoi fare a meno di ridacchiare. In tutta onestà speri che si faccia prendere dalla fifa e lasci il comando dell'azione a Revnee, che sa agire meglio in situazioni di questo tipo.

Siete in avanscoperta. Siete solo in sei, Threshecutioner Squad Standard, ma sono mesi che la Terra viene tenuta d'occhio e sembra che non abbiano tecnologia abbastanza avanzata da mettervi veramente in difficoltà. Con voi non avete niente di particolarmente grosso, ma le vostre armi personali dovrebbero essere sufficienti: siete solo in tre ad avere il Sicklekind tradizionale nel vostro specibus.

"Stiamo aspettando che ci attacchino, capitano?" chiede Tampri in una tempesta di scarica. Argh. La connessione qui è terribile, ti chiedi se sia l'atmosfera che intralcia la trasmissione o se sono i vostri elmetti che hanno bisogno di un aggiornamento.

"No, Tampri. Stiamo dando del tempo ai nativi di tentare un approccio diplomatico," risponde con tono esasperato Medoza. Di fianco a te Kameze si sta praticamente uccidendo nel tentativo di non scoppiare a ridere. Sarebbe veramente inappropriato, nel bel mezzo di una missione importante come questa.

"Ma sul serio?" continua Tampri, decisamente perplesso.

Non ha torto: la diplomazia di Alternia funziona circa secondo il metodo "Sta' zitto e fatti conquistare". La verità è che nemmeno a capitan Medoza piace attaccare una popolazione aliena senziente che non ha modo di proteggersi dalla flotta alterniana. Lui, come te e come la maggior parte dei Threshecutioner, non si è arruolato per dare il primo colpo di spazzola ad un'invasione. Se gli umani vi attaccano per primi, potrà dire alla propria coscienza che siete stati costretti a difendervi.

Davanti a voi, gli umani stanno ancora organizzando le loro forze, con tutta probabilità cercando di trovare un modo per comunicarvi che ehi, vogliono negoziare. Ehi, forse non siete malvagi. Ehi, forse non volete sterminare la popolazione e fare di questo pianeta una monocoltura. Poveri illusi.

E' difficile cercare di comunicare con una specie mai incontrata prima, anche se chiaramente dotata di una certa intelligenza. Erano strani, gli umani: assomigliavano moltissimo ai troll nell'aspetto, ma non avevano le corna e la loro pelle sembrava troppo sottile per offrire loro alcuna protezione contro gli agenti esterni. Apparentemente erano mammiferi. Ew.

"Non mi piace," sussurra Revnee alla tua sinistra. Realizzi dallo strano eco che ha aperto l'interfono solo verso la sua destra, in modo che solo tu e Kamede possiate sentire cosa dice. "Non stanno facendo niente."
"Forse dovresti dar loro una spintarella," mormora Kamede, improvvisamente molto serio. Senti dei brividi lungo la schiena all'implicazione.
"Non ho intenzione di usare i Chucklevodoos per spingerli nel panico, Lord Lanton," sbotta Revnee, seccata. Dal suo tono capisci che era esattamente quello che stava pensando anche lei, ma è restia a intraprendere un'azione del genere.

E' rischioso. I Chucklevodoos sono terribilmente difficili da controllare, e avendo un moirail indigo tu ne sai qualcosa. E' successo più di una volta che Gamzee ti desse gli incubi inavvertitamente. Anche se stai avendo ricordi negativi su di lui, ti viene un attacco di nostalgia al pensiero del tuo stupido clown.

Non vi vedete da mesi.

"Lady Kodnet," vi interrompe la voce del caposquadra priam che possiate continuare la discussione, "Procedura Indigo-2. Non abbiamo altra scelta. Ho appena ricevuto un report dalla Verwij; sono riusciti a tradurre qualcosa delle comunicazioni interne degli umani, sembra che siano disposti ad attendere la nostra prima mossa. Non possiamo permetterci di aspettare che diventino nervosi abbastanza da decidere di muovere la prima offensiva."
"Spero che stia scherzando. L'ultima volta che abbiamo portato avanti la procedura Indigo-2 abbiamo perso due troll, signore," ricorda Revnee, con lo stesso tono secco.

Mormori automaticamente una breve formula in memoria di Rahneh e Palten. Non hai mai creduto in nessuna divinità, ma ci sono alcune parti del rito che ti sono scivolate sotto la pelle, a furia di sentirle ripetere nella comunità della Falce. E' più di una corporazione, quella dei Threshecutioner. E' quasi un legame familiare, neanche foste l'uno il lusus dell'altro, e si hanno sempre delle parole per i caduti, per i ritirati, per i feriti, per i nuovi arrivati, in un continuo mormorio di solidarietà.

"Questo è un ordine, Lady Kodnet," sputacchia Medoza nel microfono, un leggero ringhio nella voce.

"Molto bene," replica Revnee, nel suo miglior tono no-nonsense, scivolando per tacito accordo nella posizione di comando. "Signori, tenete saldo il vostro centro per cortesia. Primo e ultimo avvertimento, non tollererò perdite durante questa missione a causa della vostra stupidità. Dovessi recuperarvi dalle viscere di Gl'bgolyb e uccidervi con le mie mani. Non vi darò altro preavviso, avete dieci secondi dalla fine della comunicazione. Attendete il segnale di attacco prima di muovervi. Buona fortuna."

"Roger, Lady Kodnet," replicano cinque voci deformate dalla statica e iniziate a contare.

Rafforzi la stretta sulle tue falci, ti assicuri di deglutire un paio di volte e di non avere la lingua in mezzo ai denti. L'ultima volta eri così nervoso che te l'eri quasi morsicata. Prendi un respiro profondo e ti costringi a pensare a qualcosa di rilassante. Gamzee, ad esempio. E' scontato, forse, ma non c'è niente nell'universo che ti calma quanto il tuo moirail. Anche Kamede probabilmente sta pensando a Aeensr. Ti sfugge un sorriso. Sono carini da morire, Kamede ha il Sylladex zeppo di foto adorabili.

La prima scarica di chucklevodoos ti penetra nel collo come una spina di ghiaccio. Ormai ci hai fatto l'abitudine ma è orribile come sempre. L'ondata di paranoia che ti assale non è distruttiva come quella di Gamzee e avendo una direzione precisa ti scivola via di dosso quasi subito, ma devi comunque riaggiustare la presa sulle falci prima di poterti metterti in posizione.

"ORA!" ringhia Medoza e schizzate in avanti. Non siete più una squadra, adesso: ognuno è una macchina da guerra per conto suo. Nelle missioni di avanscoperta l'obiettivo è eliminare il maggior numero di indigeni a testa. E' una mostruosa dimostrazione di potere, fa schifo, lo odiate, ma non potete farci niente.

Dal segnale alla prima vittima, il tempo si dilata in maniera impossibile.

E' la tua tredicesima avanscoperta, la quarta in cui avete un nuovo membro della squadra, ma è la prima volta che vi capita di dover attaccare una specie così poco aliena nell'aspetto. Distante, osservi la creatura che stai per uccidere: ha due braccia, due gambe, sotto il visore puoi intravedere un viso simile al tuo, anche se di un colore bizzarro. Il panico nei suoi occhi è identico a quello che potresti vedere in faccia ad un tuo compagno di squadra. Sei sicuro che se potessi vedere le sue mani strette sull'arma, le sue nocche sotto i guanti sono bianche quanto le tue . Dalla documentazione che hai letto prima della missione, sai che la loro tecnologia presenta qualche somiglianza con la vostra. Ti chiedi se ha qualcosa che assomigli ad un quadrante che lo aspetta a casa. Qualcuno che piangerà la sua morte, che giurerà vendetta.

Il primo alieno è il più difficile da eliminare, poi uccidere diventa automatico.

La tua prima vittima designata si alza, cerca di difendersi sollevando la sua arma e puntandola contro di te, ma trema troppo per riuscire a prendere la mira e sai per esperienza che nessun addestrament gli ha insegnato a rilassare abbastanza la presa per mettere un colpo in canna, non quando un vespaio di chucklevodoos sta banchettando con la sua sanità mentale.

La formula di memoria per i defunti riaffiora automaticamente sulle tue labbra, mentre con uno scatto in avanti gli affondi entrambe le lame nel corpo, una nel collo e una nel ventre.

Un fiotto di sangue rosso brillante.

E' tutto quello che ti ci vuole per smettere improvvisamente di respirare. Sei ferito. Sei troppo carico di adrenalina per poter sentire il dolore della ferita. Se non è mortale, una volta tornato sulla Verwij verrai Selezionato. Hai perso il tuo centro, i chucklevodoos ronzano nella tua testa come uno sciame infuriato, ma non ci fai quasi caso perchè il panico che ti ha assalito è completamente, autenticamente tuo. Non vedrai mai più Gamzee. Immagini delle Forche di Selezione ti spingono improvvisamente a cercare le falci che hai fatto cadere a terra, ma il suolo è troppo vicino, perchè sei caduto in ginocchio e non te ne sei neanche accorto. Stai piangendo? Forse. Non ha importanza, ormai sei fottuto e l'unica missione che devi portare a termine è morire prima che ti uccida qualcun altro.

Di fianco a te un cadavere cade a terra con un tonfo sordo. Alzi lo sguardo e Kamede è lì, falci sollevate, coperte di sangue rosso brillante. Non riesci a reprimere un brivido e non riesci a formulare una spiegazione. Se Kamede ti uccidesse, andrebbe bene. E' bravo, sa fare il suo lavoro. Sarebbe veloce e pulito, non ti farebbe soffrire.

"Karkat, che cazzo fai? Stai cercando di farti ammazzare?" esclama Kamede incredulo. E' talmente vicino che riesci a sentire le sue parole con le tue orecchie, senza bisogno dell'auricolare, ma non riesci a districarne il significato. Il riflesso sul suo visore ti impedisce di vedere i suoi occhi, ma la sua bocca è piegata in una smorfia. E' disgusto, probabilmente. Non ti sei mai vergognato così tanto. Hai sempre nascosto il tuo sangue così bene. "Karkat?"

Un umano cerca di attaccarlo alle spalle, e viene prontamente sventrato.
Altro sangue rosso brillante.

Oh. Oh.

Non sei ferito. Sono gli umani. Gli umani hanno il sangue rosso brillante. Sembra il finale una di quelle brutte barzellette dove un Subjugglator, un Threshecutioner e un Cavalreaper entrano in un bar, e vuoi ridere, perchè è davvero divertente, ma non ci riesci. Ti viene da piangere, ma non riesci a fare nemmeno quello, per non parlare di concludere missione. Sei un fallimento.

"Karkat?" ti chiama ancora una volta Kamede, inginocchiandosi di fronte a te una volta eliminati altri tre umani che si sono sentiti abbastanza fighi da volerlo attaccare. Vuoi dirgli che stai bene, che ti sei fatto prendere dal panico per un motivo stupido, ma ormai i chucklevodoos stanno facendo uno spuntino con le tue capacità di elaborazione del linguaggio e tutto quello che riesci a produrre è un trillo cartilagineo semplicemente imbarazzante. Neanche davanti al tuo Lusus ti sei mai azzardato a lasciare andare un suono così patetico.

"...Ok. Cazzo. Squadra, anzi, Lady Kodnet" chiama Kamede nel microfono, toccandoti piano il lato del collo appena sotto l'elmetto e sbirciando con la coda nell'occhio il gruppo di umani poco distante. A giudicare dai gemiti agonizzanti, gli altri si stanno dando da fare. Ti prepari psicologicamente al momento in cui Kamede informerà il resto della squadra che hanno una Selezione urgente da portare a termine prima di tornare alla base, ma il tuo compagno si limita a portare avanti una conversazione di cui senti solo un lato. "Abbiamo perso Vantas. No, è vivo. Credo che il suo lobo motorio sia stato intaccato dai chucklevodoos, non è abile all'attacco. Urgh, lo so cosa aveva detto, Lady Kodnet, ma ripeto, Karkat Vantas è vivo. Ha eliminato tre obiettivi prima di collassare," mente, attribuendoti il numero minimo di vittime prescritto dall'attacco senza perdere un colpo. Ascolta qualche minuto Revnee sull'altro lato, facendo qualche smorfia. "Roger, Lady Kodnet. Ci vediamo sulla Verwij."

Chiusa la trasmissione, raccoglie le tue falci da terra e le infila nel suo Sylladex. Ti aiuta ad alzarti, tirandosi un tuo braccio sulle spalle per supporto.

  "Karkat? Riesci a capirmi? Urgh, odio quando Revnee usa i chucklevodoos e odio avere a che fare con quelli che ne rimangono vittima. Senza offesa, Karkles. Lo sai che ti stimo. Ok, facciamo che ti faccio un riassunto di quello che faremo ora, anche se probabilmente sembra che stia facendo i gargarismi o qualcosa del genere," si interrompe quando ti vede roteare gli occhi. "Oh ma allora capisci! Grandioso. Stiamo tornando sulla Verwij, prima degli altri perchè hai bisogno di spurgare i chucklevodoos prima di finire sotto le grinfie della Kodnet. Sembrava piuttosto incazzosa, ma lo sai che fa così quando si preoccupa. Siamo fortunati ad avere una higblood come lei in squadra."
Vorresti dirgli che sei d'accordo, ma fai ancora fatica a mettere in fila le parole. Ti si sta schiarendo la mente, però. Forse era più panico vero che chucklevodoos. Meglio così.

"Una volta che siamo su, ci diamo una bella ripulita. Se i chucklevodoos non hanno ancora levato le tende magari potrei farti uno dei miei massaggi speciali ammazza-tensione. Non dirlo a Aeensr. E neanche a Gamzee, non voglio trovarmici io pieno di chucklevodoos, dopo," aggiunge. Riesci quasi a ridacchiare, e Kamede sorride. "Buono dai, ti stai riprendendo! Lo sapevo che hai una pellaccia dura Vantas. Mi hai fatto preoccupare sai? Ti ho intravisto attaccare quell'umano e per un attimo ho creduto che ti avesse pugnalato nello stomaco a tradimento o qualcosa del genere, sei caduto in ginocchio come un fantoccio."
Panico. Il panico sta tornando. Pessimo. Prendi un respiro profondo e cerchi di rilassarti. Mancano pochi passi alla piattaforma portatile di transportalizzazione.

"Non sono più giovane come una volta, mio caro Kamede," cerchi di sdrammatizzare. Ti viene fuori come un farfugliamento terrificante, ma sicuramente meglio di quel guaito imbarazzante di poco prima.

Il tuo compagno ride sinceramente alla tua constatazione. "Sei antico, Vantas. Che imbarazzo, farmi vedere in giro con un vecchiardo come te."
"A parte un vecchio fallimento come me, la squadra come sta andando? Avrai almeno un rapporto parziale della missione?"
Kamede non risponde subito, mentre salite sulla piattaforma. In un istante siete tornati sull'astronavae che vi fa da casa per ventitré mesi ogni sweep. Lo osservi.
"Abbiamo perso Deerna," mormora infine, con un'espressione cupa
"L'anima, la falce, la famiglia di molti," mormori. Kamede annuisce, grave.

Continuate a procedere come la corsa a tre gambe più bara dell'universo lungo il corridoio. Il montacarichi si apre come un sibilo e sorridi quando Kamede schiaccia il pulsante del piano con un colpo di fianchi. Livello 41. La sezione numero 3 è riservata esclusivamente alla vostra strada.

Ti stacchi da Kamede poco prima di entrare nell'ablution block, e il tuo compagno ti lascia fare. Sa che nonostante la vita comunitaria sei molto geloso della tua privacy. E' stato uno dei pochi a non fare mai domande sulla tua mancanza di partner concupiscenti o sul tuo odio per le docce pubbliche. Per il resto eravate un gruppo molto unito, avevate molta chimica, anche con le occasionali new entry. Pensi con tristezza a Deerna, il cui cadavere giace ancora su un pianeta alieno. Per la prossima missione avrete bisogno di un nuovo compagno di squadra. Sarà difficile sostituirla: aveva una memoria prodigiosa per tutti i codici e le manovre tattiche, anche se non era particolarmente intelligente.

Entri in un cubicolo e ti scolli di dosso la chitina appiccicosa con l'aiuto dell'acqua calda. Le nuove uniformi sono incredibilmente resistenti ma sono anche una rottura da togliere, specialmente se le tue capacità motorie sono efficienti come un secchio bucato, e sono praticamente usa e getta. Per fortuna sono riciclabili, altrimenti avresti urlato addosso al team di sviluppo dell'equipaggiamento finchè non avessi sputato le cartilagini per terra. Sarebbe stato uno spreco di risorse imbarazzanti.

Ti levi il sangue di dosso con la stessa procedura che usi per sciacquare via il materiale genetico quelle poche volte che hai ceduto all'impulso: eviti di guardare. Ti concentri sul suono dell'acqua che scorre nel cubicolo di fianco al tuo, e la voce di Kamede che accenna il ritornello di una canzone fuori moda. Ora che l'acqua è tornata pulita, ti rendi conto che sei rimasto solo.
Nel respite block che condividi con il resto della squadra, Kamede è ancora in accappatoio che si sta lucidando le corna, guardandosi in un piccolo specchio appeso alla parete. Lo faresti anche tu, se avessi delle corna come le sue: imponenti ma snelle, ricurve all'indietro e arrotolate elegantemente ai lati della testa.

"Cosa è successo davvero, Karkat?" chiede senza alcun preavviso Kamede, senza neanche girarsi. La sua voce è misurata e tranquilla, come se ti avesse chiesto cosa avevi voglia di mangiare a cena.
Il sangue ti gela nelle vene. "Cosa?"

"Il tuo moirail è un indigo. Mi hai raccontato centinaia di volte che Gamzee non è molto bravo a controllare le sue capacità psichiche e ha usato spesso i chucklevodoos su di te. Di solito li sopporti bene. Cosa è successo davvero, Karkat?"
"Non ne ho idea? Forse sono stressato. Lo stress può indebolire le difese di un troll, sai? Sia fisiche che mentali. Spero di non prendermi qualche schifezza noiosa tipo l'influenza, sarebbe il momento peggio-"
"Karkat."
Ti guarda nello specchio, e poi si volta. Non ha un aspetto minaccioso, sembra solo preoccupato.

Hai paura che sia una trappola; ci sei quasi caduto più di una volta. Uno dei motivi per cui Kamede riesce sempre a prendere dei punteggi così alti in ogni test e verifica di abilità è per via del suo essere insospettabile. Uno che non lo ha mai visto in azione penserebbe che sia un mollaccione, completamente innocuo. Ai nemici che lo hanno sottovalutato è spesso costata la spina dorsale.

"Non ti ho mai visto crollare a quel modo, Karkat. Sappiamo tutti e due che sei molto resistente ai chucklevodoos per via dell'influenza del tuo moirail," dice a bassa voce. Stai per sbottare qualcosa in difesa di Gamzee, ma Kamede ti interrompe. "Non lo sto accusando di niente, non ti preoccupare. E' solo che trovo l'intera faccenda molto strana. Cos'è successo davvero, Karkat?"

Non rispondi, stavolta perchè stai calcolando le tue possibilità di fuga. La via d'uscita più semplice sarebbe ucciderlo, anche se ti dispiacerebbe moltissimo perchè Kamede è un gran compagno, ma non è un'opzione perchè non hai armi con te: le tue falci sono nel suo Sylladex. Potresti tentare di correre verso la piattaforma trasportalizzatrice, visto che il collegamento sul pianeta è ancora online; potresti farcela perchè sei molto più veloce di Kamede e riesci a infilarti nei condotti di scarico che portano al piano inferiore della Nave, visto che non hai delle corna ingombranti, ma sarebbe un vicolo cieco perchè anche gli umani cercherebbero di ucciderti, magari per analizzare il tuo cadavere o qualcosa del genere. La tua terza e ultima possibiltà è confessare e aspettare che arrivi la squadra di Selezione, ammesso che non decida di Selezionarti con le sue mani.

"Spero tanto che tu non sia andato di nuovo in shock, perchè onestamente mi mette a disagio. Non è per cattiveria, è che non so cosa diavolo fare con un troll in shock. Maledizione, la prossima volta che facciamo un corso di aggiornamento di primo soccorso dammi un calcio quando mi addormento, ok? Non posso continuare così," borbotta Kamede, facendo a pezzettini la spugna da lucido in un gesto nervoso. Sembra onestamente preoccupato. Sembra.

"Non sono in shock," rispondi in un gracidio. Wow, bel lavoro, apparato fonatorio.
"Ottimo. Allora dammi una risposta!"
"Non posso."
"Non dirmi 'ste stronzate da romcom di quinta categoria, Vantas. Non sto scherzando."
"Perchè, secondo te io sì?"
"Ok, senti," si sistema meglio l'accappatoio intorno al corpo e accavalla le gambe, fissandoti in viso. "Sappiamo che stai nascondendo qualcosa, d'accordo? E' già un po' di tempo che io e Revnee ne stiamo parlando."
Ok, questi brividi di panico stanno diventando una cosa che deve smettere. "Senti Lanton, non mi interessano i tuoi intrighi concupiscenti con la bella indigo della squadra-"
"Sta' zitto e ascolta, perchè poi dovrai parlare parecchio. Lo sai che non discuto mai le piccole manie della squadra, anche se odio trovare plastilina appiccicata ovunque, matite mangiucchiate negli angoli delle recuperacoon e gli asciugamani riordinati per ordine di usura. Da quando tre sweep fa ti sei rifiutato di fare la doccia con qualcun altro, ti abbiamo lasciato un cubicolo privato mentre noi altri cinque ci ammassavamo nell'altro, e nessuno ti ha mai costretto a fare altrimenti. Sai meglio di me che anche se i Threshecutioner fanno tecnicamente parte dell'esercito, dentro i dormitori siamo una famiglia."

Fai una smorfia a metà discorso, perchè sai che il tipo di tirata che sta facendo è uno dei tuoi grandi classici. Nonostante tu abbia sempre ritenuto i Messia di Gamzee completa spazzatura, ti sei affezionato alle ritualità della corporazione dei Threshecutioner con un fervore praticamente religioso. Te lo sei sempre spiegato come un modo di gestire la nostalgia del tuo lusus, l'unico su Alternia a parte il tuo moirail che sapeva della tua mutazione.

Ma Kamede non ha ancora concluso.

"Sappiamo che stai nascondendo qualcosa, Karkat. Posso capire che tu non voglia dirlo a Medoza, perchè anche se è pieno di buona volontà è un succhiasale imbecille, o a Tampri, perchè non lo conosciamo da molto tempo ma... pensavo che dopo tutti questi anni ti fidassi di me," sussurra, il tono ferito chiaro e limpido nella sua voce.

Stai cedendo. Forse è in buona fede. Kamede può essere una spia insospettabile, ma è anche un tuo fidato compagno. Crede già che tu stia nascondendo qualcosa, e la tua esitazione non fa altro che dargli ragione. Arrivato a questo punto, dirglielo sarebbe un sollievo anche per te. Forse l'ultima cosa che vedrai sarà una Forca di Selezione, tra meno di un'ora, ma ti sarai tolto un peso. Sei stanco. Non ti eri mai reso conto quanto fosse stancante nascondere qualcosa.

"Promettimi che non chiamerai la squadra di Selezione, se te lo dico," mormori, sedendoti di fianco a lui.
Ti stringe una mano fra le sue e ti osserva con la fronte aggrottata. Sta per dire qualcosa, ma lo interrompi.
"Promettimi che sarai tu a Selezionarmi."
"Karkat-"
"Credimi, è una cosa da Selezione. E' per questo che non ho mai detto niente a nessuno."
"Non abbiamo mai cercato di condurre un'indagine sul tuo conto perchè, qualunque cosa sia, non è qualcosa che ha mai intralciato le tue abilità in missione fino ad oggi! Non ho intenzione di Selezionare un valido compagno di squadra per una cagata-"
"Non ha importanza. Promettilo."
"Ok, prometto ma-"
Ti affondi le unghie nell'avambraccio.

Il silenzio che cade sulla stanza fa orribile contrasto con il quieto battibecco di poco prima. Il tempo si dilata per la seconda volta in poche ore. Per un attimo ti chiedi se a furia di essere a contatto con i chucklevoodoos ti abbiano fottuto per sempre la percezione del tempo.

Gamzee aveva scoperto il tuo segreto per sbaglio, mentre vi facevate il solletico in una pila di cuscini. Ti aveva accidentalmente conficcato un artiglio nel fianco, strappandoti un acuto strillo di dolore. Aveva cercato di sollevarti la maglietta 'per baciarti la bua', lo stupido idiota, e quando si era reso conto che il sangue che gli era rimasto sulle dita, filtrato attraverso il tessuto leggero del tuo abbigliamento da feeling-jam, era rosso brillante, si era limitato a leccarlo via e a stringerti a sè. Non sai neanche adesso se si è mai reso conto di cosa volesse dire. 

"Wow. Voglio dire, non credevo che. Wow," si interrompe Kamede, fissando il sangue rosso brillante senza riuscire ad elaborare. "Credevo che dopo la Rivolta avessero rafforzato le misure di soppressione di mutanti al di fuori dell'emospettro." 
Ti irrigidisci, pronto a scattare verso l'uscita. Improvvisamente non ti interessa più di tanto avere addosso solo un asciugamano, o se gli hai chiesto tu stesso di Selezionarti se avesse voluto rispettare il suo dovere: il tuo istinto di sopravvivenza è più forte del tuo onore. Non hai mai avuto paura di fare il vigliacco, se era in gioco la tua vita o il tuo segreto. 
"Non sto dicendo che penso si giusto olo... mi sorprende che tu sia riuscito anche solo a superare le Prove. Come sei sfuggito all'attenzione dei droni? Sei un miracolato, Karkat."
"Non parlarmi anche tu di miracoli, il mio moirail basta e avanza." 

Ti sta ancora stringendo la mano, non ti ha lasciato andare neanche quando ti sei tagliato.
Quando allunga un dito con cautela per toccare la ferita cerchi di ritrarti, ma non molla la presa e intinge i polpastrelli nel liquido scarlatto, come se volesse ricordarne la consistenza. 
"E' così strano. Non avrei mai pensato di vedere un colore del genere uscire dalle vene di qualcuno," mormora, quasi sovrappensiero, sbavandolo sul tuo avambraccio. Il disastro sulla tua pelle comincia ad avere il brutto aspetto di una delle opere di Gamzee dopo uno Spassassinio, ma in monocromia. 
"Non di un troll, forse," lo correggi, puntando un pollice dietro le spalle come a indicare la carneficina che avete appena abbandonato. Anche quando ti eri reso conto che il sangue che ti era schizzato addosso non era tuo ma degli umani, lo scenario che vi eravate trovati davanti assomigliava a qualcuno dei tuoi incubi ricorrenti. 
"Non di un troll," concede. "Ti sei fatto prendere dal panico, quando hai visto il colore? E' questo che è successo?"
"Non sono sicuro. Credo che se non avessi avuto i chucklevoodoos a tenermi sulle spine sarei riuscito a controllarmi." 

Ti osserva con un'espressione indecifrabile per qualche secondo, poi finalmente ti lascia il braccio e si alza con un sospiro. Lo osservi mentre attraversa la stanza, buttando l'accappatoio verso l'imboccatura del riciclabiancheria con un gesto allenato e premendo una combinazione di indumenti nell'abitificatore, senza fretta. Si dà un'ultima passata alle corna guardandosi nello specchio integrato nel macchinario, prima di voltarsi e ritornare verso di te. 

E' snervante. Il suo comportamento è forse rilassato, ma tutt'altro che rilassante. Conoscendo Kamede, potrebbe estrarre una falce dal suo Sylladex e decapitarti con un taglio netto proprio mentre stai cercando di capire cosa ha intenzione di fare. Non avrà problemi a mentirti se glielo chiedi, quindi tieni la bocca chiusa. 
Non è che non ti fidi di lui: non saresti durato così tanto nella squadra, se non ti fossi fidato dei tuoi compagni. E' solo che Kamed è troppo bravo a fare il suo lavoro. E' tuo amico, ma potrebbe decidere di dare la priorità alla sicurezza di Alternia. 

Si risiede di fianco a te e decaptchaloga qualcosa. Qualcosa di metallico. Ti alzi così in fretta che quasi non te ne accorgi, ma Kamede ti afferra per il gomito con una stretta d'acciaio. 
"Ehi ehi ehi, dove credi di andare? Se esci da questa stanza con il braccio in quelle condizioni allor si he verrai Selezionato a vista, furbone. Siediti e lasciami lavorare, sì?" ti rimprovera, scuotendoti sotto il naso il piccolo, metallico stuccio piatto del minikit di pronto soccorso in dotazione ad ogni Threshecutioner, e tirandoti di nuovo a sedere. 
Pulisce la ferita con una spruzzata di disinfettante organico e la chiude con un cerotto, avvolgendo il tutto in un paio di giri di benda. 

Stai per protestare sullo spreco di risorse, quando ti rendi conto che la benda ha un senso: serve per coprire il sangue che potrebbe venire assorbito dal cerotto. 
Non ha intenzione di ucciderti Non ha intenzione di ucciderti.

Apri la bocca per ringraziarlo e improvvisamente il dormitorio è pieno di troll lamentosi, stanchi e seminudi di ritorno dalle docce.
"Oh, Vantas, Lanton. Tutto bene? Avete avuto problemi al ritorno? Come si sente Vantas adesso?" chiede immediatamente Kodnet, ancora in piena modalità capo-missione anche se ha addosso solo un asciugamano semifradicio. 
"Tutto bene, credo che Karkat si sia solo sbattuto un po' troppo nelle ultime missioni e non sia riuscito a difendersi per bene contro i Chucklevoodoos. Ma adesso è come nuovo, nessun problema," risponde per te Kamede. "D'altronde, con le mie amorevoli cure, sarebbe strano il contrario," aggiunge, facendole l'occhiolino.
Revnee rotea gli occhi e si lancia nella sua solita lamentela contro i modi zuccherosi di Kamede, mentre Tampri e Medoza - ritornato semplicemente Meldan, una volta fuori dalla divisa - litigano di fronte all'abitificatore come se non fosse successo.

In quell'atmosfera di surreale normalità, interrompendosi solo un secondo dal battibecco scherzoso con Revnee, Kamede ti rivolge un sorrisetto complice.
Il tuo segreto è al sicuro.