Mar. 11th, 2012
Titolo: Incense
Fandom: Thor
Pairing:Thor/Loki
Rating: R
Warning: sexual content,incest
Wordcount: 499 @
fiumidiparole. Partecipa alla missione 1 della sfida finale del COW-T di
maridichallenge.
Riassunto: Non riesce a fare a meno di pensare a Thor.
Dei, la sua lingua.
Aveva cominciato a baciarlo sul collo, e poi man mano era sceso sulle clavicole, sul petto, nel leggerissimo solco dei suoi addominali, ed era tornato sui suoi passi, lasciando una lunga traccia umida, che si asciugava fredda nell'aria della stanza. Non potè non protestare quando Thor ci soffiò di sopra, mandandogli un brivido su per la schiena, non solo per il freddo. Thor rise, accarezzando la sua pelle con mani esperte, negli occhi un'espressione affamata e affettuosa insieme.
Non era la prima volta che aveva un uomo nel suo letto, ma quando Thor aveva cominciato a prepararlo, rilassando dolcemente i suoi muscoli tesi con l'olio tiepido e mormorando nonsense rassicuranti, aveva avuto paura. Si era astenuto dal consumare alcol quella sera, ma i suoi sensi erano offuscati, dandogli l'impressione di nuotare in una nuvola di nebbia. « Thor » aveva mormorato, esitato, stringendo per un attimo il braccio muscoloso, come per fermarlo, e Thor si era bloccato, guardandolo con un'aria leggermente preoccupata.
Ma Thor era perfetto. Era sopra di lui, pronto a spingerlo nel Valhalla con un solo scatto dei suoi fianchi, e non era riuscito a respingerlo. Aveva annuito, sorriso. Poteva fidarsi; Thor lo amava, lo aveva sempre amato, e per lui ci sarebbe stato sempre. Thor sorrise, e spinse, con dolcezza, come mai era stato trattato da nessuno dei suoi amanti. Si morse la mano per non singhiozzare, non per il dolore fisico, ma per il dolore di non aver mai conosciuto una gentilezza fino a quel momento. Thor gli carezzò il viso; fraintese. Non importava; lo lasciò fare, gli baciò il palmo.
Improvvisamente tutto smise di avere senso; incoerenti erano le parole che uscivano dalla sua bocca, incoerenti erano i pensieri che gli scivolavano nella mente, incoerenti erano i gemiti rauchi che riverberavano nel petto di Thor, sotto le sue mani dove le aveva appoggiate. Sarebbe stato pieno di lividi, l'indomani; desiderava ardentemente l'indomani, di mostrare a suo padre i morsi sul collo, i segni delle dita sui polsi e sulle cosce, desiderava lasciarsi addosso quell'odore di sesso, perchè la corte si girasse disgustata nella sua direzione quando passava, desiderava le mani di Thor intorno alla vita che lo guidavano nei corridoi, le sue labbra premute sulla tempia mentre gli mormorava di non badare a loro, che niente di ciò importava, se non che lui lo amava.
Era vicino; conficcò le unghie nella carne solida, strappando a Thor una lieve protesta e costringendolo a piegarlo maggiormente su se stesso per un migliore angolo. Non vedeva più, non sentiva più; era vicino.
Un letto freddo, un letto vuoto, il mantello strettamente avvolto intorno a lui. Un calore nell'inguine che si andava rapidamente spegnendo, insoddisfatto, come un falò soffocato nella sabbia. Le spalle di Thor, il suo peso che lo schiacciava, il suo profumo e i suoi rumori, tutti fantasmi che aleggiavano nella stanza, invisibili e crudeli.
Fandom: Thor
Pairing:
Rating: R
Warning: sexual content,
Wordcount: 499 @
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-community.gif)
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Riassunto: Non riesce a fare a meno di pensare a Thor.
Chiuse gli occhi, cercando di non lasciarsi sfuggire dalle labbra nessun suono.
Dei, la sua lingua.
Aveva cominciato a baciarlo sul collo, e poi man mano era sceso sulle clavicole, sul petto, nel leggerissimo solco dei suoi addominali, ed era tornato sui suoi passi, lasciando una lunga traccia umida, che si asciugava fredda nell'aria della stanza. Non potè non protestare quando Thor ci soffiò di sopra, mandandogli un brivido su per la schiena, non solo per il freddo. Thor rise, accarezzando la sua pelle con mani esperte, negli occhi un'espressione affamata e affettuosa insieme.
Non era la prima volta che aveva un uomo nel suo letto, ma quando Thor aveva cominciato a prepararlo, rilassando dolcemente i suoi muscoli tesi con l'olio tiepido e mormorando nonsense rassicuranti, aveva avuto paura. Si era astenuto dal consumare alcol quella sera, ma i suoi sensi erano offuscati, dandogli l'impressione di nuotare in una nuvola di nebbia. « Thor » aveva mormorato, esitato, stringendo per un attimo il braccio muscoloso, come per fermarlo, e Thor si era bloccato, guardandolo con un'aria leggermente preoccupata.
Ma Thor era perfetto. Era sopra di lui, pronto a spingerlo nel Valhalla con un solo scatto dei suoi fianchi, e non era riuscito a respingerlo. Aveva annuito, sorriso. Poteva fidarsi; Thor lo amava, lo aveva sempre amato, e per lui ci sarebbe stato sempre. Thor sorrise, e spinse, con dolcezza, come mai era stato trattato da nessuno dei suoi amanti. Si morse la mano per non singhiozzare, non per il dolore fisico, ma per il dolore di non aver mai conosciuto una gentilezza fino a quel momento. Thor gli carezzò il viso; fraintese. Non importava; lo lasciò fare, gli baciò il palmo.
Improvvisamente tutto smise di avere senso; incoerenti erano le parole che uscivano dalla sua bocca, incoerenti erano i pensieri che gli scivolavano nella mente, incoerenti erano i gemiti rauchi che riverberavano nel petto di Thor, sotto le sue mani dove le aveva appoggiate. Sarebbe stato pieno di lividi, l'indomani; desiderava ardentemente l'indomani, di mostrare a suo padre i morsi sul collo, i segni delle dita sui polsi e sulle cosce, desiderava lasciarsi addosso quell'odore di sesso, perchè la corte si girasse disgustata nella sua direzione quando passava, desiderava le mani di Thor intorno alla vita che lo guidavano nei corridoi, le sue labbra premute sulla tempia mentre gli mormorava di non badare a loro, che niente di ciò importava, se non che lui lo amava.
Era vicino; conficcò le unghie nella carne solida, strappando a Thor una lieve protesta e costringendolo a piegarlo maggiormente su se stesso per un migliore angolo. Non vedeva più, non sentiva più; era vicino.
Loki si svegliò di soprassalto, ansimando.
Un letto freddo, un letto vuoto, il mantello strettamente avvolto intorno a lui. Un calore nell'inguine che si andava rapidamente spegnendo, insoddisfatto, come un falò soffocato nella sabbia. Le spalle di Thor, il suo peso che lo schiacciava, il suo profumo e i suoi rumori, tutti fantasmi che aleggiavano nella stanza, invisibili e crudeli.
Note: Randomicamente.