http://misako93.livejournal.com/ ([identity profile] misako93.livejournal.com) wrote in [community profile] somewhatclear2012-02-05 12:10 am

25 days of writing: day 7

Day 7: FREE DAY! Write any scene you want!

Titolo: Il ricatto
Fandom: Originale - Moscow Chronicles
Pairing: slash
Rating: safe
Warning: Slash, minor character death
Wordcount: 712
Riassunto: Il'ya era solo un segretario, ma le graffette non le usava solo per mettere insieme i documenti.
Note: Missing moment di una fic mai esistita.

Era stata una settimana relativamente tranquilla, per Il'ya. Sembrava che Dimitrij non avesse ricevuto nessun incarico in qualche posto sperduto del mondo, e quindi Ilya si era limitato a dover smaltire le solite tonnellate di scartoffie che gli venivano scaricate sulla scrivania ogni martedì e a maledire Dimitrij quando si dimenticava pezzi del suo fucile di scorta nel suo cassetto.

Il'ya era solo un segretario; il suo lavoro era compilare moduli, fare lavoro d'archivio, distrarsi e tirare graffette ai malcapitati che passavano frettolosamente davanti alla porta dell'ufficio, ignorare Sofia che faceva la gatta morta con ogni collega di sesso maschile.

La sua vita non era particolarmente eccitante, eccezion fatta per Dimitrij, ma a Il'ya andava bene così, anzi, era fin troppo contento.

Poteva sostenere la sua famiglia, avere un posto dove stare, essere indipendente e libero. Aveva una vita tranquilla, nonostante fosse a contatto tutti i giorni con la famiglia più pericolosa del paese.

Dimitri era la sua grande sfida giornaliera, con la sua mania per le armi da fuoco, le sue paranoie e le sue routine, i suoi viaggi improvvisi, le partenze inaspettate, la morte che lo aspettava ad ogni angolo, ma in generale era anche la persona di cui si poteva fidare di più e che non l'avrebbe mai lasciato a se stesso. "Il giorno che ti libererai di me sarà quando troverò il cecchino in grado di ammazzarmi, Scribacchino" gli ripeteva spesso.

Il plico che infranse la sua routine arrivò al martedì, insieme a tutto il resto. Era chiuso in una busta giallastra, di carta spessa, etichettato "confidenziale", non aveva un mittente e indirizzato ...a lui. Il'ya non riceveva mai posta lì. Non aveva dato il suo indirizzo di lavoro a nessuno, per ovvi motivi, e non riusciva a pensare a nessuno che sapesse dove lavorava, a parte Dimitri e il resto della sua famiglia. Dima si firmava con uno scarabocchio a forma di passero, mentre Evgeny si limitava a una semplice E., mentre quel pacchetto non aveva nessun segno riconoscibile. Afferrò il tagliacarte e strappò.

Un pacchetto di fotografie gli cadde in grembo, e Il'ya impallidì. Un balcone che conosceva molto bene, perchè quasi tutte le sere si sporgeva da quella ringhiera battuta, osservando le luci della città e le macchine che passavano sulla strada; una stanza da letto che conosceva altrettanto bene, perchè ci dormiva tutte le notti; Dimitrij.

Dimitrij era fiscale su quel tipo di cose: niente fotografie, niente notizie in giro, niente flirt con Evgeny. Era geloso e possessivo, ma era anche terribilmente discreto. Il'ya all'inizio credeva che fosse perchè non voleva far sapere in giro che il rampollo della famiglia Doholochov andava coi ragazzi; ben presto aveva intuito che forse era perchè voleva proteggerlo.

Dopo la fiducia e la cura che Dimitrij aveva per lui, non poteva permettere al primo idiota armato di teleobiettivo di ricattarli in questo modo. Dima non avrebbe dovuto saperne niente. Afferrò il ricevitore, e chiamò Evgeny.

Evgeny era un fancazzista di prima categoria, ma era il ficcanaso più esperto che conoscesse. Guardando un pezzo di carta fotografica era in grado di dirti il nome di almeno tre dei parenti della persona che l'aveva stampata. Ci mise meno di mezza giornata a rintracciare il viscido individuo che aveva deciso di stampare su carta i momenti più effimeri del segretario preferito dei fratelli Doholochov.

Il'ya era solo un segretario, ma le graffette non le usava solo per mettere insieme i documenti; scivolò nell'ombra di uno studio anonimo della periferia, estrasse il suo fedele taglia carte, e squarciò. Un lavoro sorprendentemente pulito, per uno abituato a macchiarsi le dita di inchiostro. Immaginò distrattamente l'espressione che sarebbe comparsa sul viso di Dimitrij se l'avesse visto in quel momento, e si fece quasi sfuggire un sorriso.

Quando la mattina dopo Dimitrij venne a ritirare la sua posta come ogni mercoledì, con l'aria assonnata che tradiva le ore di sonno extra che si concedeva sempre a quel punto della settimana, Il'ya stava archiviando documenti come un mercoledì qualunque. Dimitrij non notò la mancanza del tagliacarte sulla scrivania, e d'altronde perchè mai avrebbe dovuto accorgersene?
« Giorno scribacchino. Archiviazione in corso? »
« Come tutti i mercoledì, naturalmente. » Rispose Il'ya, chiudendo lo schedario con il fianco, tornando dietro la scrivania. Dimitrij sorrise, si chinò sul ripiano, e gli sfiorò le labbra in un bacio. Il'ya rispose, e sorrise.